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"A' Beppe fa un po na cosa va..."

Nella settimana in cui tutti si sono scagliati contro il leader di Italia Viva Matteo Renzi, le parole di Beppe Grillo sono passate in secondo piano. Motivo per cui, si è deciso di riprenderle e inserirle tra le motivazioni per nominarlo Presuntuoso della settimana.


Di Kevin Gerry Cafà


Matteo Renzi ha tutte le carte in regola per essere nominato Presuntuoso della settimana, poiché responsabile della fase di stallo che il governo italiano sta vivendo in questi giorni, in cui il Recovery Plan avrebbe dovuto dominare la cronaca politica fino alla sua approvazione. Ma non possiamo nominarlo tutte le settimane. Diventerebbe tutto così banale e scontato. In realtà, quando ho deciso di scegliere Beppe Grillo, ho ripreso alcuni celebri momenti che hanno avuto come protagonisti l'ex premier e il fondatore del Movimento 5 stelle. A tutti piaceva il Grillo del confronto con Renzi, quello del video mentre prende il Malox plus - causa sconfitta del Movimento 5 stelle alle scorse europee, mentre il Partito Democratico e Renzi festeggiavano la vittoria a suon di Spritz e Playstation - e il Beppe che indica come papabili al Quirinale personalità del calibro di Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky. Beh, quel Beppe non è più quel garante lì. Ma se guardassimo i successi elencanti in precedenza sotto la lente di ingrandimento, noteremmo la mancanza di una vera e propria leadership all’interno del Movimento 5 stelle, compreso il Direttorio, visto che Di Battista e Di Maio si sono rivelati dei semplici portavoce e in grado muovere le masse, ma non all’altezza di ricoprire il vuoto lasciato da Grillo e Casaleggio. Quel vuoto che Grillo ha lasciato anche grazie alle dichiarazioni rilasciate poche ore prima delle dimissioni delle ministre Bellanova e Bonetti di Italia Viva.

Beppe Grillo, dopo mesi in cui ha fatto da garante a Conte nel patto di governo Pd-M5s, sembra ora propenso a seguire la via di un governo di unità nazionale, con tutti i partiti a sostenerlo in Parlamento. Vi starete chiedendo ma com'è possibile che chi avrebbe dovuto aprire il Parlamento come una scatola di tonno, dire di no ai partiti tradizione e ai governi di scopo, emergenza, unità nazionale possa invocare un governo composto da tutti i partiti presente nell'aula parlamentare. Anche se non ci sarebbe granché da stupirsi visto che il Movimento 5 stelle alla prima occasione è riuscito a formare un governo con la Lega di Matteo Salvini e assecondare la linee del leader del Carroccio sull'immigrazione.

In realtà, con queste dichiarazioni e le ambiguità del governo precedente, la mission del Movimento 5 stelle sembra essere stata seppellita definitivamente. Un patto tra tutti i partiti, costruttori per il bene comune dell’Italia” è ciò che propone Grillo in una lettera aperta ai partiti di maggioranza e opposizione pubblicata su Facebook. Per chi le ha lette come me senza soffermarsi su chi le avesse pronunciate, avrà esclamato: "Vabbè ma cosa ti aspetti da Berlusconi". Ma poi scopri che si tratta di Beppe Grillo... Arrivederci grillini. E' stato un vero piacere.

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