Di Federica Maganuco
Continua inevitabilmente il conflitto russo ucraino, il quale sembra rafforzarsi ancor di più sotto il profilo delle strategie bellistiche. Se da una parte l’Ucraina continua il contrattacco, anche con decisioni ed esposizioni che fanno discutere – vedasi da ultimo la partecipazione, qualche settima fa, di Zelensky al Congresso Americano – dall’altra parte la Russia decide di rafforzare la sua posizione anche nel Territorio Nato.
E infatti è proprio di qualche giorno fa la decisione di Putin di inviare una delle sue unità navali di eccellenza dalle flotte del mare del nord nel Mediterraneo, la fregata "Ammiraglio Gorshkov" allestita per l’occasione con i missili ipersonici Zircon, armi definite dallo stesso capo del Cremlino “senza rivali nel mondo”.
La notizia, annunciata dal ministro della Difesa russo Shoigu, non è passata inosservata e ha destato alcune perplessità nel mondo occidentale, considerato che sullo sfondo di tale scelta sembra aleggiare la guerra in Ucraina. Per questa ragione le navi Nato, comprese quelle della marina militare italiana, monitoreranno l’arrivo della flotta russa nel nostro mare.
Nonostante la notizia possa aver destato un lecito allarme, l’ammiraglio Gianpaolo Di Paola, capo di stato maggiore della Difesa, in un’intervista rilasciata ad una delle maggiori testate giornalistiche online, ha cercato di rassicurare il pubblico spiegando che “i russi hanno schierato navi nel Mediterraneo, da sempre, con una presenza a volte più consistente a volte meno, ma comunque sempre attiva”; ed ancora ha aggiunto che ad “oggi le navi della flotta del Mar Nero non possono uscire per il blocco dello stretto del Dardanelli e del Bosforo. Quindi l’unico modo di avere una presenza nel Mediterraneo è inviare navi da fuori e cioè dalle flotte del mare del nord.”
E’ necessario tenere sempre alta l’attenzione sui singoli movimenti e sulle scelte affrontate e prese da entrambi gli schieramenti, ma non dobbiamo al contempo dimenticare che la presenza russa nei nostri mari non è poi così ‘anormale’, visto il ruolo che la stessa ha anche in Siria e in Libia.
Piuttosto l’invio della maggiore fregata russa che si va ad aggiungere, come già detto, alla flotta già presente non è altro che un segnale mediatico e politico che la Russia vuole lanciare al mondo e prima ancora all’U.E., una dimostrazione di come non sia così debole come si vuole far credere e che continua ad avere la capacità di mantenere, nonostante tutto, la sua presenza nel Mediterraneo.
Sarà mica anche questa propaganda?
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