Il Presuntuoso della settimana è il presidente della Commissione parlamentare antimafia ed ex membro del Movimento 5 stelle, Nicola Morra
Di Kevin Gerry Cafà
L'idea di espellere i deputati del Movimento 5 stelle che hanno deciso di non concedere la fiducia al governo di Mario Draghi, coincide con la fase di completo sbandamento a cui è soggetta la creatura di Grillo e Casaleggio.
Se in passato l'intervento dello stesso garante del Movimento è risultato indispensabile per i risultati conseguiti dai grillini, questa volta ha causato solo dei danni, visto che il discorso di Grillo dopo le consultazioni con il premier incaricato Draghi non ha entusiasmato i pochi superstiti che voterebbero ancora per il Movimento e tantomeno i parlamentari 5 stelle. Un super ministero dell'ecologia in cambio della fiducia a Draghi, è un modo per cercare di mascherare i continui fallimenti del Movimento. A questi fattori, si aggiungono le diverse spaccature alimentate dall'addio del leader carismatico Alessandro Di Battista, a cui si sono uniti i vari Nicola Morra e Barbara Lezzi.
Proprio di Nicola Morra si è detto e scritto tanto nell'ultima settimana, visto che ha manifestato il suo dissenso per la decisione del Movimento di entrare a far parte di una maggioranza in cui è presente anche Forza Italia con ben tre ministri. In realtà, è necessario sottolineare che - fino a questo punto - Nicola Morra ha accettato tutte le alleanze con quasi tutti i partiti tradizionali: Lega, Partito Democratico, Leu e nuovamente la Lega di Salvini. Aspetto degno di un film di fantascienza se consideriamo i principi su cui è stato creato il Movimento 5 stelle. Adesso, Morra si riscopre grillino della prima ora e insieme a Di Battista potrebbe guidare il fronte dei ribelli fuoriusciti dal Movimento. Si, ma dove andate?
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