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Ecco cosa succede quando si sottovaluta la Turchia

Il Presuntuoso della settimana è il presidente turco Recep Tayyip Erdogan


Di Kevin Gerry Cafà


In passato, mi è capitato spesso di occuparmi di Turchia e mi sono imbattuto in una grossa quantità di vicende che rappresentano l’emblema della Repubblica turca dei giorni nostri. L'episodio che mi aveva incuriosito particolarmente, si è verificato nel corso dell’evento di chiusura della campagna elettorale di Muharrem Ince del Partito Popolare Repubblicano erede del kemalismo, candidato del Partito Popolare Repubblicano e sfidante di Erdoğan, il quale si presentò sul palco insieme alla moglie e la figlia entrambe con il capo coperto dal velo. Tutto ciò era impensabile qualche tempo fa per un candidato di un partito di matrice kemalista. Ciò significava che Erdoğan ha seppellito definitivamente l’idea di Turchia che aveva in mente il Padre dei Turchi.


Ulteriore aspetto riconducibile alla Turchia inquadrata in precedenza, è la decisione di Erdoğan di abbandonare la Convenzione di Istanbul del 2011: il primo trattato vincolante per prevenire e combattere la violenza sulle donne. Secondo i conservatori il provvedimento minerebbe l'unità familiare, incoraggiando il divorzio e dando spazio alla comunità Lgbt per essere maggiormente accettata nella società. Un paradosso per un paese in cui solo nel 2021 sono state uccise 74 donne per mano di uomini, mentre lo scorso anno si sono registrate 300 donne vittime di violenza e si erano verificati 171 decessi sospetti. Dati impietosi.

Il ritiro della Turchia dalla Convenzione di Istanbul è stato definito come devastante dal Consiglio d'Europa, secondo cui la decisione compromette la protezione delle donne. In realtà, l'Ue da diversi anni sottovaluta le capacità che diversi analisti riconoscono alla Turchia, ovvero quella di agire indisturbata in diversi scenari politici e geopolitici: il ruolo di Ankara in Libia può essere uno dei tanti esempi, insieme alla questione siriana e a quella legata al Nagorno Karabakh.

Del resto la Turchia avanza dove l'occidente arretra. Argomento che meriterebbe di essere discusso anche nel prossimo G20 di Roma.

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