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Great loss again, Mr. Trump

Il popolo americano ha eletto il suo 46° presidente. Noi nominiamo il nostro Presuntuoso della settimana: Donald Trump.


Di Kevin Gerry Cafà


Una settimana caratterizzata dall'appuntamento elettorale che ha tenuto con il fiato sospeso l'intero popolo americano. Joe Biden è riuscito a conquistare gli swing states necessari per vincere questa tornata elettorale nel rush finale dello scrutinio, costringendo Donald Trump alla sconfitta ma senza ammetterla pubblicamente. Già, perché mentre andava in scena il discorso del vincitore nel Delaware in perfetto stile drive in, il candidato repubblicano iniziava la sua personale crociata verso chi o qualcosa ha impedito la sua riconferma. Per quasi due giorni, Trump ha parlato di presunti brogli, di porte dei seggi elettorali sbarrate e ha minacciato il ricorso alla Corte Suprema nel ben mezzo di una elezione, in cui i cittadini americani volevano solo eleggere il loro presidente. Un mix esplosivo di accuse e diffamazioni lesive per la democrazia degli Stati Uniti d'America. Nella sua battaglia per rimanere alla Casa Bianca, il presidente Usa, Donald Trump, non ha la facoltà di ricorrere direttamente alla Corte Suprema federale che - allo stesso tempo - non ha interesse a politicizzare l'elezione del presidente degli Usa. Come prima cosa, gli avvocati dell'ex presidente dovranno esperire tutti gli insidiosi passaggi giuridici all'interno dello stato in cui - secondo Trump - si sono verificate irregolarità tali da considerarli brogli. Solo a quel punto, una volta esaurito tale iter, il caso potrà essere presentato alla Corte suprema federale. Quest'ultima, tuttavia, può decidere di non accettarlo, rigettando la richiesta, ritenendola non fondata.


La scelta di Trump di voler dare seguito ad un'azione legale di questa portata, passa anche per la frustrazione che ha segnato il corso delle elezioni dalle sue dichiarazioni dello scorso mercoledì. Chi ha seguito solo parzialmente la lunga notte delle elezioni americane, potrebbe non credere al fatto che Trump era in vantaggio in quasi tutti i battleground states a quasi metà dello scrutinio. Ecco spiegata la sua dichiarazione, arrivata solo qualche ora dopo quella del suo sfidante. Eppure, tutti dovrebbero sapere quanto gli uomini come Donald Trump odiano perdere le elezioni e lasciare lo studio ovale. Tuttavia, nonostante la fermezza e la decisione con cui Trump porterà avanti le sue tesi, ci sono discrete possibilità che il caso non arrivi alla Corte suprema federale e il popolo americano potrà mettersi alle spalle queste lunghe e drammatiche elezioni presidenziali. Accetti la sconfitta, Mr. Trump.


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