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Il Next Generation EU da 750 miliardi

Immagine del redattore: Politicose Politicose

Di Kevin Gerry Cafà


La profonda spaccatura tra i paesi del Nord e quelli del Sud dell'Ue ha caratterizzato una discreta parte del dibattito legato alle iniziative che le istituzioni europee proporranno ai paesi membri per fronteggiare la crisi causata dal Coronavirus. Oggi, la Commissione europea affianca al programma SURE, ai già disponibili fondi del Mes e alle iniziative della BEI, il Next Generation EU integrato in un bilancio dell'UE a "lungo termine potente, moderno e rinnovato". Si tratta di uno strumento di ripresa che darà la priorità alle azioni necessarie per promuovere la ripresa dei singoli paesi colpiti dalla pandemia.


"Il piano di ripresa trasforma l'immensa sfida che affrontiamo in un'opportunità, non solo sostenendo la ripresa ma anche investendo nel nostro futuro: il Green Deal europeo e la digitalizzazione favoriranno l'occupazione e la crescita, il resilienza delle nostre società e salute del nostro ambiente. Questo è il momento dell'Europa. La nostra volontà di agire deve essere all'altezza delle sfide che tutti noi affrontiamo. Con Next Generation EU stiamo fornendo una risposta ambiziosa"

Al fine garantire una ripresa sostenibile, uniforme, inclusiva ed equa per tutti gli Stati membri, la Commissione ha deciso di proporre all'Europarlamento un pacchetto di interventi da 750 miliardi di euro: 500 miliardi come aiuti, 250 miliardi come prestiti. Tali finanziamenti verranno versati attraverso degli accurati programmi dell'UE e rimborsati per un lungo periodo di tempo attraverso i futuri bilanci della comunità europea tra il 2028- 2058. Gli sforzi posti in essere dalla Commissione europea dovranno essere affiancati da un programma di riforme che la comunità europea individua nel suo European Green Deal as the EU's recovery strategy: una serie di interventi degli stati membri che riguarderanno un rinnovamento economico e infrastrutturale in grado di creare posti di lavoro locali; progetti di energia rinnovabile; trasporti e logistica green sulla base dell'installazione di un milione di punti di ricarica per veicoli elettrici; il rafforzamento dello Just Transition Fund per supportare le aziende a creare nuove opportunità economiche già nei prossimi mesi.


Oltre alla realizzazione di un'Europa green, la Commissione europa dedica parecchia attenzione alla rapida implementazione delle reti 5G, alla presenza industriale e alla tecnologica in settori strategici come intelligenza artificiale e sicurezza informatica. Inoltre, nell'ambito della gestione della crisi in materia sanitaria, la Commissione ha deciso di rafforzare l'Agenzia europea per i medicinali e assegnerà un ruolo più forte al Centro europeo per il controllo delle malattie (ECDC) nel coordinamento delle risposte mediche in caso di crisi presenti nei contesti nazionali.

Opportunità per l'Italia


In molte occasione, è stato evidenziato che il Coronavirus è una sorta di stress test per i sistemi sanitari e assistenziali dei singoli stati, da cui emergono una serie di problematiche e contraddizioni che necessitano di massicci interventi. La proposta storica della Commissione europea riflette la portata della sfida che coinvolgerà tutti i paesi membri dal punto di vista economico e sanitario. La possibilità di accedere ai finanziamenti a fondo perduto rappresenta una grossa opportunità per i paesi maggiormente colpiti dalla pandemia da Coronavirus, come l'Italia che otterrà circa 172,7 miliardi dal pacchetto Recovery Fund. Si tratta della quota più alta destinata a un singolo Paese: 81,807 miliardi di aiuti a fondo perduto e 90,938 miliardi di euro sotto forma di prestiti. Al fine di evitare il ruolo marginale svolto dal governo italiano in termini di partecipazione al piano presentato da Merkel-Macron la scorsa settimana, per il governo guidato da Giuseppe Conte la vera partita in campo europeo inizia adesso. Il tanto desiderato ruolo da protagonista che il Bel Paese dovrebbe giocare in Europa - per il momento - rimane solo un sogno nel cassetto, visto che - ad oggi - si registra solo l'attivismo del Commissario Europeo per l'Economia Paolo Gentiloni, il quale è stato il megafono per i paesi mediterranei e ha posto l'accento sull'effettiva portata della sfida europea di questo 2020.


Naturalmente, i dubbi del cancelliere austriaco Kurz e dei paesi firmatari della controproposta alla linea franco-tedesca sono stati presi parzialmente in considerazione dalla Commissione europea, poichè si tratta di una via di mezzo tra le due proposte arrivate sul tavolo della Von der Leyen nei giorni scorsi. Non si tratta di una decisione definitiva visto che l'iniziative della Commissione europea dovrà trovare i numeri e l'accordo dei capi di governo dei paesi membri nella prossima seduta del Consiglio europeo. Saranno settimane in cui i paesi cosiddetti rigoristi faranno valere la propria disapprovazione per un programma che prevede un maggior utilizzo di finanziamenti a fondo perduto piuttosto che prestiti da restituire. Raggiungere un rapido accordo politico sul Next Generation EU e il bilancio complessivo dell'UE per il 2021-2027, diventa fondamentale per dare una sterzata alla ripresa economica dei singoli stati membri e dotarli di un potente strumento in materia economica e finanziaria.


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