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L'ira dello Zar su Navalny

Il Presuntuoso della settimana è lo zar Vladimir Putin.


Di Kevin Gerry Cafà


L'episodio di Alexey Navalny, rientrato in Russia qualche settimana fa e arrestato dagli agenti del nucleo operativo del Servizio Penitenziario Federale aleggia ancora sulla scena politica russa.

Come sappiamo, Navalny è tra i più noti critici del presidente della Federazione Russa e vittima di un tentativo di avvelenamento lo scorso 20 agosto 2020. Nel corso della giornata di ieri, sono stati arrestati 4.027 manifestanti durante le proteste a San Pietroburgo contro la detenzione dell'oppositore numero uno di Vladimir Putin. Lo stesso zar ha ordinato alla polizia di usare i gas lacrimogeni contro i manifestanti in piazza Sennaya a San Pietroburgo. Si trattava di una manifestazioni del tutto pacifica, in cui una parte del popolo russo stava esprimendo il proprio supporto alla causa di Alexey Navalny. Di conseguenza, sembra evidente che non era necessario un massiccio intervento delle forze dell'ordine in assetto antisommossa per l'occasione, ripresa dai media mentre trascinava via un giovane che stringeva in mano una bandiera russa nei pressi della stazione della metropolitana Cistie Prudi.

Per Vladimir Putin non è tollerabile nemmeno una manifestazione di dissenso a quello che ha costruito negli anni in Russia. Magari l'aspetto che preoccupa di più lo zar non sono le posizioni ampiamenti a favore di temi estranei alla Federazione come la legalizzazione dei matrimoni omosessuali nel Paese, ma l'ascesa in termini di notorietà dello stesso Navalny nel paese che potrebbe intaccare Il "lunga vita allo zar".

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