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Le scarse ambizioni del G7 sul clima e la guerra in Ucraina

Di Federica Maganuco


Aperti ormai da un paio di giorni, i lavori del G7 in Giappone hanno già destato diverse discussioni, in un clima del tutto non disteso. Il summit è stato, infatti, anticipato dal lancio di un fumogeno contro il premier nipponico Fumio Kishida, che fortunatamente non ha procurato feriti ma solo un grande spavento

Dopo la riunione dei Capi dei Dicasteri dell’Ambiente, i quali hanno affrontato tra le diverse tematiche quelle sulle riduzioni delle emissioni, sulla decarbonizzazione e sulla transizione energetica, si sono svolti i colloqui anche tra i ministri degli Esteri.

Anche in questa sede, inevitabilmente, è stato affrontato l’argomento guerra in Ucraina con conseguente esortazione da parte degli stessi ministri di "cessare l'assistenza alla guerra della Russia altrimenti (i Paesi ivi coinvolti) affronteranno gravi costi". Difatti, al termine di due giorni di colloqui, i rappresentanti dei ministeri degli esteri dei Paesi facenti parte del G7 hanno diramato una comunicazione nella quale hanno rappresentato il loro impegno ad intensificare le sanzioni contro la Russia e a “sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario e a fornire un sostegno costante in termini di sicurezza, economia e istituzioni", avvertendo Mosca della "gravi conseguenze" a cui andrà incontro se dovesse usare armi nucleari. "Condanniamo la guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, che costituisce una grave violazione del diritto internazionale. La Russia deve ritirare immediatamente e senza condizioni tutte le sue forze e le sue attrezzature dall'Ucraina”, si legge – ancora – nella dichiarazione congiunta diffusa al termine della riunione nella città giapponese di Karuizawa.

Nel frattempo il Presidente Russo Vladimir Putin ha visitato, a sorpresa, il quartier generale di un'unità militare che combatte nelle regioni ucraine di Kherson e Lugansk, annesse alla Russia lo scorso settembre, dove ha chiesto informazioni sulla situazione in dette province e nella vicina Zaporizhia.

Subito dopo la visita, però, un nuovo bombardamento si è verificato proprio nelle zona del mercato del centro di Kherson, nel quale sarebbero rimasti feriti sei civili.

E sullo sfondo di queste l’obiettivo principale e comune rimane sempre il raggiungimento della Pace e comunque di una qualsiasi risoluzione del conflitto in Ucraina, che deve però al contempo garantire che la Russia paghi per tutti i danni che ha finora causato.

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