Di Federica Maganuco
Nelle ultime ore Zelensky ha preso parte ad alcune delle riunioni del vertice G7 in Giappone, il quale sostiene che “oggi la pace diventerà più vicina”.
Una serie di strette di mano per rilanciare la causa ucraina, l’offensiva diplomatica di Zelensky passata da Roma, Berlino, Parigi e Londra e oggi prosegue al G7 di Hiroshima.
Ma sarà veramente così o siamo di fronte alla solita demagogia politica?
Invero se da una parte i leader del G7 si rivolgono alla Russia chiedendo che si arrivi ad una pace giusta e duratura nel più breve tempo possibile, dall’altra vengono stanziati nuovi aiuti militari per 375 milioni.
In particolare Joe Biden ha dato l’ok all’addestramento di piloti ucraini per gli F-16 e altri veicoli sulla scorta della filosofia “l’assistenza militare cambia con i cambiamenti di guerra”.
Nel frattempo in Ucraina siamo già giunti al 451esimo giorno di guerra e i bombardamenti continuano incessantemente a spargere sangue tra i civili.
E il capo dell’intelligence militare di Kiev, Budanov, da ultimo, in un’intervista, ha sostenuto che la Russia si stesse preparando attivamente all’aggressione contro l’Ucraina dal 2007.
Il conflitto e l’aggressione di Putin alla popolazione ucraina rappresenta una concreta minaccia non solo per quel territorio ma per il mondo intero, in violazione delle norme, delle regole e dei principi fondamentali della comunità internazionale.
“Ribadiamo il nostro incrollabile sostegno all’ucraina per tutto il tempo necessario a raggiungere la pace completa, giusta e duratura”, questo il comunicato che viene innalzato con massima fermezza e compattezza dalle sette potenze più industrializzate del Pianeta, comminando alla stessa nuove sanzioni.
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