Di Kevin Gerry Cafà
In questa fase, ci si aspetta che le istituzioni europee facciano la loro parte. A volte dimentichiamo che l'Ue nasce dall'idea di creare un'unione politica tra i paesi europei. Da qui, è necessario sottolineare che affinché le istituzioni possano attivare complessi e concreti meccanismi di riforma in materia economica, gli stati europei devono dare il loro prezioso contributo in maniera unitaria.
Questo è una parte del contenuto della lettera inviata dal premier italiano al presidente del consiglio europeo, Charles Michel, firmata dai paesi sopra elencati due giorni fa. A questo punto, bisognare fare una riflessione su questo aspetto. Lo strumento dei Coronabond non è la svolta di cui parlavo in precedenza. Per questo motivo, a tenere banco in Europa è la questione legata alla possibilità di poter mobilitare delle risorse finanziarie e fornire un sostegno alla stabilità, affinché i paesi membri del MES possano trarne beneficio. Il Mes è il meccanismo europeo di stabilità derivante da un trattato stipulato tra li paesi Ue contraenti che istituiscono tra loro un’istituzione finanziaria internazionale.
L'Europa deve rinunciare alle condizioni rigorose legate all'utilizzo di questo strumento di assistenza finanziaria, ovvero la rinegoziazione del debito e un programma di austerità gestito dalle istituzioni europee: la ricetta greca per intenderci. Sostanzialmente, per i paesi con un debito pubblico elevato, vedi l'Italia, sarà difficile accedere al Mes senza far i conti con quelle misure rigorose.
Da questo aspetto, verranno tirate le somme sul sostegno fornito dall'Ue in questo drammatico periodo per l'Europa e il mondo. Passare dal rigore alla solidarietà per risplendere il sogno europeo dei padri fondatori.
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