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Nessun compromesso sul Ddl Zan

Il Presuntuoso della settimana è il senatore Simone Pillon


Di Kevin Gerry Cafà


Nella settimana in cui la discussione sul Ddl Zan ha dominato il dibattito politico italiano, il leader della Lega Matteo Salvini ha teso la mano al segretario del PD Enrico Letta per evitare che lo strappo sul disegno di legge possa travolgere la maggioranza al Senato e porre fine all'iniziativa. "Vediamoci martedì, prima che il testo arrivi in Aula, per togliere i punti critici degli articoli 1, 4 e 7", è l'ennesimo messaggio di Salvini a cui Letta pare abbia risposto picche. Scelta sacrosanta quella di Letta, che deve discutere di diritti e del testo del Ddlzan contro l'ombrofobia con personalità del calibro di Salvini e tanti altri interpreti che pare non abbiano mai letto il testo del relatore Alessandro Zan, deputato del Pd. In questa lista, è presente l'emblema della strada intrapresa dalla politica italiana negli ultimi anni in materia di diritti, ovvero il senatore Simone Pillon che continua la sua personale campagna a suon di stupidaggini contro il ddlZan. A quelle già note alla cronaca politica, si aggiunge:"Tutti abbiamo esultato per la vittoria dell’Italia agli Europei. È stato interessante vedere quale è stata la prima reazione dei giocatori. Non hanno telefonato al genitore 1 o al genitore 2. Hanno chiamato la mamma". È disarmante il fatto che in Italia non si riesca ad implementare delle misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere e sulla disabilità. In più, bisogna accordarsi o creare dei compromessi con politici da due soldi. Meglio lo scontro in aula che dialogare con chi non sa nemmeno leggere il testo di un disegno di legge così importante. I diritti non sono oggetto di compromessi.

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