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Potenza di fuoco

Di Kevin Gerry Cafà


Dal discorso alla nazione del premier Conte ci sia aspettava una risposta concreta e determinata all'emergenza Coronavirus. La risposta del governo italiano alla chiamata delle famiglie, dei lavoratori e delle aziende che stanno subendo gli effetti collaterali del nemico invisibile, arriva proprio alla vigilia dell'Eurogruppo che dovrà stabilire gli altri interventi in materia di politica monetaria. Una riposta decisa anche alla propaganda a basso costo delle opposizioni nelle ultime settimane, che ha inondato il web con slogan ai limiti dell'indecenza. Per il governo Conte era necessario iniettare liquidità e garantire un adeguato sostegno alle imprese ostacolate dalla diffusione del virus. La manovra denominata "Potenza di fuoco" va esattamente in questa direzione. Qualcosa di unico nella storia della Repubblica. Si tratta di un intervento da circa 750 miliardi in totale per le imprese: 200 miliardi di garanzie sui prestiti e 200 miliardi per l'export si sommano ai 350 già previsti, con l'arrivo di una copertura fino al 100% per prestiti fino a 800 mila euro. Fino al 90% garantiti dallo Stato, i prestiti verranno emessi dagli istituti di credito senza limiti di fatturato per imprese di tutti i tipi: potranno arrivare al 25% del fatturato delle imprese o al doppio del costo del personale. Da qui, è importante sottolineare il divieto di trasferire la produzione all'estero ed erogare dividendi per chi si avvale di questi prestiti.


Per quanto riguarda gli adempimenti fiscali, il governo ha deciso di sospendere i vari pagamenti fiscali, contributi e ritenute anche per i mesi di aprile e maggio. Nello schema contenuto nel decreto del governo, c'è spazio anche per i prestiti fino a 25000 euro per autonomi e professionisti con fondi garantiti al 100% dallo stato per avere a disposizione un gettito immediato di liquidità, fino a 800.000 euro con garanzia 90% stato + 10% con eventuali confidi e fino a 5 mln per aziende sotto i 500 dipendenti, garantiti al 90%. Oltre al rinvio delle elezioni regionali e comunali e di quelle suppletive per il Senato, previste per questa primavera, il governo ha deciso la chiusura dei tribunali fino a 3 maggio, compresa l'impossibilità di effettuare procedure concorsuali. Infine, è previsto per l'export (infraeuropeo), il blocco di acquisizioni di partecipazioni per energia, sanità, acqua, sicurezza alimentare, IA, semiconduttori e cibernetica che superino il 10%.

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