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Svegliate la Comunità europea

Di Kevin Gerry Cafà


L'incontro tra Recep Tayyip Erdoğan e Vladimir Putin ha gettato le basi per un cessate il fuoco a #Idlib, attraverso la linea tracciata dall’autostrada M4: arteria fondamentale che collega Aleppo alla costa. Come accade già da parecchi anni, questa parte del territorio siriano - protagonista dell'escalation di violenza dei giorni scorsi - sarà pattugliata congiuntamente da militari turchi e russi.


Da qui, è necessario fare delle valutazioni di natura politica. L'idea che gli oltre 3 milioni di persone fuggite dal regime di Assad e dai territori conquistati con la violenza verso la Turchia possano far rientro in Siria, è qualcosa di improponibile. Le persone sfollate a Idlib non accetteranno mai di tornare a vivere sotto il regime creato da Assad. Come del resto lo stesso presidente della Siria non ha alcuna intenzione di riprendere coloro che per anni hanno chiesto la fine del suo governo.


Credo che questo aspetto sia stato sottovalutato dagli impegnati nel processo di spartizione della Siria. L'idea di agire in conformità con la Risoluzione 2254 (2015) del Consiglio di sicurezza sulla Siria, si scontra con la volontà della Turchia di non adempiere alle condizioni dell'accordo siglato con l'Ue per la gestione dei profughi in fuga non solo dalla Siria.


Infatti, non si tratta solo di giudicare l'azione militare messa in atto da Ankara in questi mesi, ma bisogna considerare l'arma micidiale di cui è in possesso il governo del Reis: l'apertura dei confini turchi alle migliaia di persone che si sono riversate al confine con la Grecia.In questo contesto, non è sufficiente incontrare Erdoğan, riaffermare il rispetto del diritto internazionale umanitario e dei confini dei paesi membri dell'Ue, come ha fatto il Presidente del Consiglio europeo Michel. L'Unione deve giocare la sua partita.


La comunità europea deve agire politicamente sulla questione in materia unitaria, cercando di rinegoziare il suo rapporto con una Turchia che da troppo tempo agisce sulle debolezze dimostrate dall'Unione nella gestione delle migrazioni provenienti da Medio Oriente e Nord Africa.



Come hanno scritto molti analisti, è inaudito che Erdogan e Putin prendano delle decisioni sulla Siria e l'apertura delle frontiere ai profughi senza coinvolgere minimamente l'Ue. La soluzione del conflitto siriano non può essere limitata alla Russia e alla Turchia. L’Europa deve confrontarsi su ciò che accade ai suoi confini.

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