Credo fosse chiaro fin da subito che la conferenza di Berlino sulla Libia non avrebbe portato risultati concreti nel breve periodo.
Se proviamo a riavvolgere il nastro fino alla conferenza internazionale del maggio 2018, convocata dal Presidente francese Emmanuel Macron, la strategia di risoluzione del conflitto tra i due leader messa in atto dalla comunità internazionale non stava portando grossi risultati, visto che l’impegno dei leader libici per il futuro del paese è stato solo informale.
Ecco, è questo l'aspetto su cui bisogna porre l'accento: l'incapacità da parte dell'UE e della comunità internazionale di muoversi unita e compatta. Invece, il ruolo che avrebbe dovuto svolgere la comunità europea è stato svolto da alcuni stati, che hanno contribuito al mantenimento di uno stato di caos estremo su alcuni territori del paese.Angela Merkel ci ha provato. Lo ha fatto mettendo in campo tutta l'autorità di cui gode in Europa ormai da diversi anni. Alla cancelliera tedesca è toccata quasi la stessa sorte dell'Italia nel corso del meeting organizzato a Palermo, in cui il premier Conte non riesce nemmeno a trattenere il generale Haftar per la chiusura dei lavori, visto che il leader della Cirenaica ha lasciato il capoluogo siculo in anticipo sulla fine dei lavori.A Berlino, i due leader libici Fayez Al Sarraj e Khalifa Haftar non hanno avuto nessun contatto nel corso dei lavori per porre un argine alla crisi nel Paese nordafricano.Inoltre, la signora Merkel e l'Ue incassano le dure parole del premier Al Sarraj:"L'Europa deve fare autocritica. Gli europei sono arrivati troppo tardi". Le parole di Sarraj sono un mix di delusione, amarezza e incredulità, poiché non si riesce a capire come un gigante chiamato Unione Europea non abbia una strategia chiara e forte sulla crisi libica.Dal Consiglio affari esteri dell’Unione europea, l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue Josep Borrell, è arrivata solo la possibilità di avere a disposizione più militari europei che in futuro potrebbero contribuire a far rispettare un cessate il fuoco duraturo.Soddisfazione per i 55 punti condivisi dai paesi seduti al tavolo dei negoziati. Peccato che entrambi i leader libici non hanno condiviso e firmato l'accordo sui 55 punti, poiché non erano al tavolo delle trattative insieme agli altri partecipanti. Come dice il premier Conte si confida sul fatto che possano essere d'accordo. Continuiamo a confidare.
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