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Nagorno Karabakh: tensione tra Armenia e Azerbaigian

Di Mauro Spina


Ciò di cui riflettevo giorni fa sulla crisi del ruolo di player internazionale giocato dagli Stati Uniti si manifesta in una piccola area periferica dello scacchiere internazionale. I due belligeranti sono l’Armenia e l’Azerbaijan. Con la caduta dell’Unione Sovietica e la nascita delle Repubbliche dell’Asia centrale, l’Armenia a seguito della feroce pulizia etnica subita nel corso 1988 dai vicini azeri decide di riconoscere l’indipendenza nel 1991 dell’area montagnosa del Nagorno Karabath.

Da parte azera non ci fu alcuna volontà di riconoscere l’area (povera di risorse ma a maggioranza armena) come entità autonoma e decise di intervenire militarmente tra il 1992-1994. Anche l’Azerbaijan era avvelenato dalle purghe etniche armene intercorse sul finire degli anni 80.

Il conflitto sembra essersi riacceso con il governo di Erevan pronto a difendere quella che considera una zona di preminenza armena. Senza più l’interesse americano nella zona e la sola presenza russa sembra difficile immaginare una soluzione nel breve periodo.

Le ragioni di questo conflitto potrebbero avvicinare ulteriormente l’Iran ai suoi vicini, visto che l’85% degli azeri sono musulmani di rito sciita mentre gli armeni sono a maggioranza cristiano ortodossa. Ciò che rende impossibile una riconciliazione è anche il termine ideologico poggiato su basi religiose. La difesa delle montagne dell’Artsakh è vista dall’Armenia come un tentativo di difendere la memoria di un popolo da sempre attaccato dai pesanti vicini turchi e iraniani, mentre per gli azeri è una prova di forza avvantaggiata dalla compresenza di alleati di peso.

A farne le spese sono chiaramente i civili di una zona dall’orografia impervia e dalle comunicazioni difficili. Se è possibile fare una proiezione, l’interposizione dell’Europa sembra abbastanza difficile (colpita com’è dalle tensioni interne), mentre un possibile intervento iraniano potrebbe sancire il definitivo ingresso di Teheran nei giochi centro asiatici. Non sembra per ora possibile un rientro nella partita degli Stati Uniti così come sembra lontana una possibile guerra per procura.

Un altro dato a supporto delle analisi: tra il 1992-1994 a supporto armeno vi erano volontari della Diaspora tornati da ogni angolo del globo per “difendere” Erevan mentre da parte azera un nutrito contingente di mujaheddin afgani era intervenuto per rappresentare le ragioni dell’Umma islamica.

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